16 agosto, 2011

La devastante manovra economica di agosto

Eravamo appena rimasti “tramortiti” dalla manovra ultima di luglio che è arrivata, ben più pesante, quella di agosto. Per andare incontro alla crisi finanziaria internazionale, al crollo delle borse, ai diktat dei banchieri e delle grandi imprese e su ordine espresso della BCE, il ministro Tremonti, Berlusconi e il governo, con l’obiettivo del fatidico pareggio di bilancio, hanno partorito una manovra-monstre che è di 25,7 miliardi nel 2012 sino ad arrivare nel 2013 a 49,8 miliardi di euro, suscitando la condivisione dei vertici economici europei, il “”grande apprezzamento” della cancelliera tedesca Merkel, la sottoscrizione del decreto del Presidente Napolitano e il nullismo politico della sedicente “opposizione” parlamentare, con gli annessi sindacati governativi. La manovra è una babele di tagli generalizzati a partire dai 6 miliardi nel 2012 e di 2,5 nel 2013 nei Ministeri sino ai 6 miliardi nel 2012 e di 3,5 nel 2013 negli Enti Locali. Il pagamento del TFR per i lavoratori (per le uscite di anzianità, non di vecchiaia) sarà posticipato a 24 mesi (non più 6), senza interessi. Le tredicesime dei lavoratori, nelle amministrazioni che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa, saranno a rischio. Con l’alibi della riduzione dei costi si procede all’eliminazione dei piccoli comuni sotto i 1000 abitanti e di una trentina di Province (sotto i 300 mila abitanti), senza prevedere chi debba avere le attuali competenze di questi enti, che in genere sono sovra-comunali, il cui risparmio riguarderebbe esclusivamente il taglio della classe politica, ma che sarebbe prontamente sostituita da esosi manager pubblici e/o privati e sarebbe un'ulteriore giustificazione alla privatizzazione di fornitura di beni e servizi, con le competenze oggi spettanti alle province, in materia di formazione professionale e lavoro, privatizzate, con temi come la sorveglianza ambientale o dell'edilizia scolastica accantonati, così come la manutenzione delle strade, dei boschi e del territorio e con la mobilità forzata dei dipendenti stessi. Vengono inoltre soppressi gli enti pubblici non economici con meno di 70 unità.

Vengono annullate e spostate alla domenica festività significative e di lotta del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno, per aumentare la “produttività” nazionale. A partire dal 2016 sale l’età per la pensione di vecchiaia per le donne che salirà a 65 anni nel 2027. Viene applicato anche nella scuola, come era già stato deciso per le altre amministrazioni pubbliche, la cosiddetta finestra mobile per la pensione con l’uscita ritardata di 12 mesi a decorrere dal raggiungimento dei requisiti d’età. I servizi pubblici locali a rilevanza economica, alla faccia del voto referendario, saranno privatizzati. Per favorire questo processo, saranno premiate (stanziati 500 milioni di euro) quelle amministrazioni locali che venderanno le proprie quote azionarie.

E la tassazione dei redditi invece di toccare veramente i patrimoni (per esempio quelli superiori ai 5 o ai 10 milioni di euro) e le grandi rendite finanziarie si limita a una tassa di solidarietà modesta sui redditi oltre i 90 e i 150 mila euro per 3 anni, mentre invece la manovra colpisce ancora una volta i ceti medi e la sbandierata lotta all’evasione fiscale rimane lettera morta.

E dulcis in fundo, come spiegato da Sacconi in conferenza stampa, l’estensione erga omnes, retroattivamente, degli accordi Fiat che si collega direttamente a quanto previsto dal patto interconfederale del 28 giugno, con la ”novità” della prevalenza dei contratti aziendali su quelli nazionali e la rappresentanza sindacale “sancita” dalla maggioranza delle RSU o delle RSA e con l’annunciato pericolo di cambiare pesantemente lo Statuto dei Lavoratori, rimettendo nelle mani dei sindacati complici e dei padroni le tutele prima previste dallo stesso Statuto.

Questi i provvedimenti più odiosi della manovra ferragostana ma è chiaro che essendo una manovra “in progress” solo la pubblicazione del decreto darà una risposta definitiva sulla sua micidiale portata.

La Confederazione Cobas, a partire da settembre, metterà in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie per rispedire al mittente questa famigerata manovra.

CONFEDERAZIONE COBAS

29 maggio, 2011

In difesa del Part Time nel Pubblico Impiego

In questi anni molte impiegate nella Pubblica Amministrazione, per poter conciliare i tempi di vita con quelli lavorativi, hanno optato per il part time. Le motivazioni sono le più svariate, nella società italiana (le statistiche lo confermano) il peso della famiglia ricade principalmente sulle donne che riducono l'impegno lavorativo per accudire figli e anziani. Nei mesi scorsi, il decreto legislativo n. 183 del 2010, detto “collegato lavoro”, è intervenuto su alcune materie della Pubblica Amministrazione prevedendo che entro il 23 Maggio prossimo le singole Amministrazioni possono decidere di revocare i part time, invocando presunti principi di correttezza e buona fede. Forse il personale a part time è meno corretto di quello a tempo pieno o dei signori parlamentari che hanno approvato quella porcata di legge? E molti Enti non hanno a lungo approfittato del part time per ridurre la spesa del personale ed entrare nei patti di stabilità? E infine, perché costringere a lavorare a tempo pieno personale da anni con orario ridotto per comprovate e legittime esigenze non risolvibili in altro modo? E’ inutile rivolgere queste domande agli Enti o al Governo, che dietro la limitazione del part time celano non solo una riduzione dei diritti, una decisione che si ripercuote negativamente soprattutto sulle donne, ma anche un atto arbitrario per occultare l’impossibilità di tanti Enti pubblici di far fronte altrimenti all'aumento dei carichi di lavoro, da una parte, e l’occasione d’oro di altri Enti di ridurre l’organico di tante unità quanti sono i dipendenti impossibilitati a passare a orario pieno, dall’altra. Giù le mani dal part time!
Cobas Pubblico Impiego www.pubblicoimpiego.cobas.it pubblicoimpiego@cobas.it Sede nazionale: Viale Manzoni, 55 - 00185 Roma Tel. 0677591926 - 0670452452 Fax 0677206060

17 Marzo: dalla beffa alla truffa!

I Cobas ,nelle settimane scorse , avevano inviato numerose lettere agli Enti locali e alle amministrazioni centrali inerenti la festività de 17 marzo 2011 ma in soccorso del Ministro Brunetta e dei datori di lavoro è arrivato il solerte legislatore. Infatti.....
 
Art. 1
1.  Limitatamente all'anno 2011, il giorno 17 marzo è considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge 27 maggio 1949, n. 260.
2.  Al fine di evitare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, derivanti da quanto disposto nel comma 1, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre o per una delle altre festività tuttora soppresse ai sensi della legge 5 marzo 1977, n. 54, non si applicano a una di tali ricorrenze ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia proclamata per il 17 marzo 2011 mentre, con riguardo al lavoro pubblico, sono ridotte a tre le giornate di riposo riconosciute dall'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 23 dicembre 1977, n. 937, e, in base a ! tale disposizione, dai contratti e accordi collettivi. (3)
3.  Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
 
(3) Comma così modificato dalla legge di conversione 21 aprile 2011, n. 47
 
La legge di conversione, esplicitamente riduce a 3 le giornate di riposo di cui alla legge n. 937/1977 e così chiude la partita ovviamente a danno ai lavoratori.  Quanto da noi dichiarato e scritto, ironia della sorte,  era pienamete fondato e  il Governo per evitare ricorsi e cause ha modificato la legge cancellando un giorno di riposo per l'anno 2011
 e qualificando il 17 marzo come giorno a tutti gli effetti festivo
 Vince la Confindustria e la Lega che volevano una festa a costo zero (pagata dai lavoratori e dalle lavoratrici), vince la retorica dell'unità d'Italia e di un risorgimento che serve per occultare la realtà quotidiana fatta di perdita del potere di acquisto e di contrattazione, di disoccupazione, di guerra travestita da missione umanitaria, di beni e servizi privatizzati e sottratti al comune.
 
Per i lavoratori e le lavoratrici che hanno lavorato il 17 marzo, ferma comunque la perdita di uno dei giorni di riposo di cui a legge 937/1977 e CCNL, dovrebbero  quantomeno applicarsi le maggiorazioni previste dal CCNL per il lavoro in giorno festivo.
Lo sportello legale dei Cobas è a disposizione per queste istanze e richieste
 

24 marzo, 2010

Nomina dei dirigenti e riorganizzazione dei servizi: la montagna partorì il topolino….?

Con mesi di ritardo, il Sindaco ha nominato i nuovi Dirigenti definendo prima la macrostruttura dell’Ente. Negli atti appena approvati, si fa fatica a scorgere un disegno riorganizzativo dei servizi, mentre si vede bene la consueta tecnica di gestione dei problemi: lo spostamento del Dirigente da un ufficio ad un altro.
Al Comune di Pisa si è scelto di attribuire gli incarichi dirigenziali con nomina motivata sul fatto che….finora è stato così, con buona pace della categoria D, che, pace all’anima sua, è meglio archivi eventuali aspettative di carriera (è stata teoricamente data la possibilità, ai dipendenti di categoria D, di presentare domanda per gli incarichi, che poi sono stati assegnati alle solite persone senza alcun confronto comparativo. Sarebbe stato più rispettoso della dignità dei lavoratori evitare tali situazioni ed esercitare, da parte del Sindaco, direttamente i propri poteri senza una lunga pantomima). Di tutto ciò il Sindacato è stato informato a cose fatte e solo perché ne ha reclamato espressamente il diritto. Ma ricostruiamo i fatti
1.Nel Giugno 2009 l’Amministrazione, con delibera di Giunta n.86 stabiliva la nuova macrostruttura, prevedendo, tra l’altro il contenimento dei costi ed il rafforzamento del servizio pubblico, e che ogni esternalizzazione sarebbe stata oggetto di confronto sindacale, confronto in alcuni casi mai iniziato (tipografia, gestione della posta del protocollo sono due esempi di trattative mai avviate per non parlare poi delle direzioni scomparse), o non portato a termine (ufficio casa, mobilità)
2.Nei 9 mesi successivi ha dominato il silenzio, con molti servizi in forte sofferenza, il piano di fabbisogno del personale mai realizzato e l’assenza pressoché assoluta di direttive ed indicazioni; in un periodo per altro di forte destabilizzazione dei lavoratori, per varie vicende sia nazionali che locali.
3.Con la delibera n.29 del Febbraio 2010, la Giunta ha sospeso la riorganizzazione dell’area tecnica, la più fortemente interessata ai cambiamenti organizzativi annunciati l’anno scorso e finalmente sono arrivate le nomine Dirigenziali.

Guardando alla vicenda ed agli atti approvati, non si intravedono significative occasioni di ridurre i costi, come promesso, se non sopprimendo servizi e non assumendo personale, col personale ridotto all’osso, demotivato, non formato e senza prospettiva di carriera, e con una sostanziale paralisi delle relazioni sindacali. E numerosi colleghi/e si sono visti/e scomparire la propria Direzione e attendono di sapere che fine faranno loro e i servizi ad oggi erogati…. Speriamo di essere smentiti. Nel frattempo, l’Amministrazione Comunale dà spettacolo e chiama una comica per allietare l’8 marzo

Cobas COMUNE PISA

Giovedi 4 febbraio 2010 - Assemblea Pubblica - Protezione Civile











Giovedi' 4 Febbraio 2010

Assemblea Pubblica

ore 15.00 Sala Consiliare

Comune di San Giuliano Terme

Via Niccolini, 38

No alla Protezione Civile Spa

Verità, risarcimento e giustizia per le vittime della esondazione

No alla gestione “privata” delle emergenze

Per una Protezione civile non militarizzata con l'apporto del volontariato e della Pubblica Amministrazione

Interventi

Manuele Bonaccorsi autore del libro “Potere assoluto. La Protezione civile al tempo di Bertolaso

Paolo Catola Rdb Vigili del fuoco

Federico Giusti Cobas Pubblico Impiego

Rappresentanti del Volontariato locale

Federico Meini Vicesindaco Comune Vecchiano

Andrea Ferrara Sava (volontariato)

Sono invitati cittadini, lavoratori e amministratori

Confederazione Cobas

Rappresentanze sindacali di Base

Info e Contatti Antonio 3338947008 e-mail demi-ant@libero.it

Presidio 2 febbraio 2010 - Genova






L’Assemblea Permanente delle/i Lavoratrici/ori dello 0/6


CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 0/6 ANNI
CHE GRAVA PESANTEMENTE
SULLE LAVORATRICI E SULLE FAMIGLIE GENOVESI

MARTEDI’ 2 FEBBRAIO
PRESIDIO DI FRONTE A PALAZZO TURSI
A PARTIRE DALLE ORE 15.00
LAVORATRICI/ORI E GENITORI INSIEME

PER UNA SCUOLA PUBBLICA E DI QUALITA’

CHE PERMETTA UN REALE SVILUPPO ARMONICO DEL BAMBINO

CHE SIA SOSTEGNO ED OCCASIONE DI ARRICCHIMENTO PER LE FAMIGLIE

CHE GARANTISCA UN EFFICACE SVOLGIMENTO DELL’AZIONE EDUCATIVA ATTRAVERSO RITMI DI LAVORO SOSTENIBILI

Genova, 01.02.10 (f.to in proprio Via Pacinotti 2/5 - Vico Agnello 2) _________________________________________________________________________________________

R.d.B. /CUB Pubblico Impiego: Via Pacinotti 2/5 -16151 Genova - tel. 010/ 8692660 - fax 10/8692700
COBAS Pubblico Impiego: Vico Agnello 2 - 16124 Genova - tel. /fax 010/2758183 – cell. 347/4112598

4 febbraio 2010: arrivano le nuove fasce di reperibilità per la malattia dei/le dipendenti della Pubblica Amministrazione

4 febbraio 2010: arrivano le nuove fasce di reperibilità per la malattia dei/le dipendenti della Pubblica Amministrazione.Dal prossimo 4 febbraio, entreranno in vigore le nuove fasce di reperibilità per malattia nel pubblico impiego. Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Dpcm 18 dicembre 2009, n. 206, le nuove fasce entreranno in funzione dal 4 febbraio. Dal prossimo 4 febbraio, entreranno in vigore le nuove fasce di reperibilità per malattia nel pubblico impiego. Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Dpcm 18 dicembre 2009, n. 206, le nuove fasce entreranno in funzione dal 4 febbraio, esse saranno di 7 ore (la mattina, dalle ore 9 alle ore 13 e il pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 18). Ricordiamo che la scorsa estate erano tornate alle 4 ore di reperibilità giornaliera dopo che la legge 133 del 2008 le aveva estese a 10 ore al dì. Nessuna novità sulla procedura da seguire in caso di comunicazione dell'assenza al medico (e non se ne occuperà più il lavoratore malato)che dovrà inviare on line il certificato medico all'Inps, che lo girerà, on line, all'amministrazione di appartenenza del dipendente malato. E in caso di assenze protratte per più di 10 giorni diventa obbligatorio farsi vedere da una struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato. Il DPCM conferma che l'obbligo di reperibilità "sussiste, anche, nei giorni non lavoratori e festivi",obbligo a cui non sono sottoposti i dipendenti "nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale". Potranno, poi, non rispettare l'obbligo di reperibilità i soggetti affetti da patologie gravi che richiedono terapie salvavita. (malati gravi, infortunati sul lavoro..). E’ da ricordare che nei primi 10 giorni di malattia la perdita salariale quotidiana si aggira attorno ai 5 o 6 euro ma "la decurtazione della retribuzione, nei limiti dei primi 10 giorni, non diminuisce l'imponibile contributivo e conseguentemente i contributi devono essere calcolati sulla retribuzione virtuale corrispondente a quella che avrebbe percepito il dipendente se fosse rimasto in servizio, sia per la quota a carico dell'Ente, datore di lavoro, che per quella a carico del dipendente". Per pensione e buonuscita, quindi, vale la retribuzione "virtuale" e, in caso di "tagli" per le assenze, "l'amministrazione deve, comunque, continuare a versare i contributi sull'intera retribuzione virtuale utile ai fini delle citate prestazioni”. Le fasce orarie prolungate, l'obbligo delle visite a domicilio hanno determinato costi aggiuntivi considerevoli per la Pubblica Amministrazione. Con questi soldi, spesi inutilmente, si sarebbero potuti stabilizzare i precari e destinare maggiori risorse ai rinnovi contrattuali. Tanti altri soldi saranno spesi per gli organismi di valutazione delle “ performances” dei dipendenti e per l'applicazione della legge Brunetta. E quali benefici trarrà la cittadinanza? Nessuno, tranne leggere il nome del dipendente addetto agli sportelli che dovrà portare un cartellino di riconoscimento. E' questa un’altra delle grandi novità della riforma Brunetta!

Stato di agitazione personale nidi comune di Genova












STATO DI AGITAZIONE

PER IL PERSONALE DI NIDI E SCUOLE D’INFANZIA

APPROVATO DALL’ASSEMBLEA PERMANENTE DELLE/I LAVORATRICI/ORI DELLO 0/6


PROCLAMATO da RdB/Cub e Cobas

che assicurano copertura sindacale per tutte/i le/i lavoratrici/ori

EDUCATRICI

  • blocco di tutte le attività straordinarie (feste con le famiglie; uscite in straordinario; attività amministrative quali rilevazione e pianificazione ferie, assegnazione corsi di aggiornamento, acquisto giochi e materiale didattico)
  • blocco degli straordinari
  • rifiuto di effettuare il turno intermedio di 7 ore
  • utilizzo della richiesta di disposizioni scritte (a breve sarà inviato in tutti i Nidi un modulo prestampato) da trasmettere alla Responsabile nel caso in cui si verifichi una situazione di carenza di personale (*vedi più sotto per i parametri di riferimento)
  • utilizzo del fac-simile dell’ “introduzione alla programmazione delle attività anno scolastico 2009-2010” come traccia valida per tutti i Nidi

INSEGNANTI

  • blocco di tutte le attività straordinarie (feste con le famiglie; uscite in straordinario; attività amministrative quali rilevazione e pianificazione ferie, assegnazione corsi di aggiornamento, acquisto giochi e materiale didattico)
  • blocco degli straordinari
  • utilizzo della richiesta di disposizioni scritte (a breve sarà inviato in tutte le Scuole un modulo prestampato) da trasmettere alla Responsabile nel caso in cui si verifichi una situazione di carenza di personale

COLLABORATORI SOCIO-EDUCATIVI

  • blocco di tutte le attività straordinarie (feste con le famiglie; uscite in straordinario; attività amministrative quali rilevazione e pianificazione ferie, assegnazione corsi di aggiornamento, acquisto giochi e materiale didattico)
  • blocco degli straordinari

(*) parametri di riferimento:

nei Nidi a 3 sezioni

lattanti 1 : 5

semidivezzi: 1 :7

divezzi: 1 : 10

media non superabile per i lattanti: 1 : 5 (non va superato nemmeno di 1 unità, come da disposizioni del tavolo tecnico del 05.10.09)

media non superabile per il cumulo semidivezzi e divezzi 1 : 8,5

nei Nidi a 2 sezioni

lattanti 1 : 6

divezzi 1 : 8,5

media non superabile 1 : 7

Genova, 27.11.09 (f.to in proprio Via Pacinotti 5 – Vico Agnello 2)

_______________________________________________________________________________________________________

R.d.B. /CUB Pubblico Impiego: Via Pacinotti 2/5 -16151 Genova - tel. 010/ /fax 010/8692660 - fax 10/8692700

COBAS Pubblico Impiego: Vico Agnello 2 - 16124 Genova - tel. /fax 010/2758183 cellulare 347/4112598

Assemblea dei lavoratori - Entrate - Uffici centrali 22.10.09

Il devastante decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n.15 (decreto Brunetta).

Il decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì 9 ottobre e presentato pomposamente in conferenza stampa da Brunetta con la compagnia di Berlusconi è un attacco senza precedenti, ai lavoratori, ai loro salari, ai servizi pubblici. E’ il secondo durissimo colpo, dopo la pessima riforma del modello contrattuale, che ha triennalizzato i contratti di lavoro e ha determinato un nuovo sistema di recupero salariale dell’inflazione peggiore di quello della cosiddetta inflazione programmata, aumentando l’emergenza salariale tra i lavoratori. L’attacco al lavoro pubblico è uno dei pilastri su cui si sorregge questo governo ed ecco così spiegata la grande veemenza con la quale il Ministro Brunetta in 15 mesi ha concluso l’iter di approvazione di questo decreto legge che tra gli obiettivi si prefigge anche la normalizzazione sindacale nel Pubblico impiego, distruggendo ogni forma di rappresentatività del sindacalismo di base e alternativo.
Questo decreto di fatto sancisce il furto del salario accessorio, l’azzeramento della contrattazione collettiva, l’inasprimento delle sanzioni disciplinari, la modifica/accorpamento dei comparti pubblici. Le disposizioni del decreto “…assicurano…l’incentivazione della qualità della prestazione lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle progressioni di carriera, il riconoscimento di meriti e demeriti, la selettività e la valorizzazione delle capacità e dei risultati…l’incremento dell’efficienza del lavoro pubblico ed il contrasto alla scarsa produttività e all’assenteismo…” insomma sono un inno alla meritocrazia, l’atto finale della campagna che da anni viene svolta contro il lavoro pubblico e i “fannulloni”.
ediamone gli aspetti salienti: V . Scende trionfalmente in campo la MISURAZIONE, VALUTAZIONE E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE con obiettivi programmati su base triennale, con gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell’amministrazione nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale e non. Viene istituita la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri -Funzione pubblica e con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere alle funzioni di valutazione, alla misurazione della performance, nonché di gestione e valutazione del personale. Ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, si dota di un Organismo indipendente di valutazione della performance.
. In ogni amministrazione, l’Organismo indipendente, sulla base dei livelli di performance attribuiti ai valutati compila una graduatoria delle valutazioni individuali del personale dirigenziale e di quello non dirigenziale. Con questa graduatoria:
a) il venticinque per cento del personale è collocato nella fascia di merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al salario accessorio collegato alla performance individuale;
b) il cinquanta per cento è collocato nella fascia di merito intermedia, alla quale corrisponde l’attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato alla performance individuale;
c) il restante venticinque per cento è collocato nella fascia di merito bassa, alla quale non corrisponde l’attribuzione di alcun trattamento accessorio collegato alla performance individuale.
d) Sono previste deroghe alla percentuale del venticinque per cento in misura non superiore a cinque punti percentuali in aumento o in diminuzione, con corrispondente variazione compensativa delle percentuali.
In soldoni questa cosiddetta Autorità Indipendente per la Valutazione avrà il compito di distribuire il salario accessorio che non sarà più oggetto di contrattazione, ma sarà disciplinato per legge attraverso un meccanismo per cui solo il 25% dei lavoratori potrà prendere il massimo della produttività (oggi sono il 90%), metà del personale avrà solo il 50%, il 25% nulla.
Di fatto il fantomatico Organismo indipendente di valutazione della performance darà gli indicatori ai Dirigenti per effettuare le singole valutazioni, i quali avranno, quindi, piena autonomia nella gestione delle risorse umane, nel rispetto dei profili professionali e nella distribuzione del salario accessorio conseguente. Niente di oggettivo per la valutazione della produttività, si spenderanno soldi e risorse umane per tal tipo di valutazione del personale, senza far funzionare e rilanciare i servizi pubblici!
. Vengono istituiti nuovi strumenti per premiare il merito e le professionalità :
a) il bonus annuale delle eccellenze assegnato al personale collocato nella fascia di merito alta per non più del 5%; b) il premio annuale per l’innovazione pari al bonus annuale di eccellenza per ciascun dipendente premiato;
c) le progressioni economiche attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di dipendenti, in relazione ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione;
d) le progressioni di carriera dal 1° gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica e, quindi, le progressioni fra le aree avvengono tramite concorso pubblico, ferma restando la possibilità per l’amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50 per cento di quelli messi a concorso.
Sia per le progressioni economiche e di carriera la collocazione nella fascia di merito alta per tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce titolo prioritario ai fini dell’attribuzione delle progressioni. e) l’attribuzione di incarichi e responsabilità, sempre tenendo conto dei
sistemi di valutazione e misurazione; f) l’accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale, in ambito nazionale e internazionale;
g) premio di efficienza destinato, in misura fino a due terzi, a premiare, secondo criteri generali definiti dalla contrattazione collettiva integrativa, il personale proficuamente coinvolto e per la parte residua ad incrementare le somme disponibili per la contrattazione stessa;
h) Comitato dei garanti che darà il parere su tutti i provvedimenti adottati.
. MOBILITA’. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento o agevolando processi di mobilità, anche volontaria, da parte delle amministrazioni che presentano carenze di organico.
. Dalle materie relative alle relazioni sindacali vengono escluse dalla contrattazione collettiva quelle attinenti all’organizzazione degli uffici e del lavoro ovvero viene a mancare una grossa fetta di contrattazione delle RSU di posto di lavoro e delle amministrazioni in generale.
. Gli “incrementi” economici possono essere erogati in via provvisoria, salvo conguaglio all'atto della stipulazione dei contratti nazionali di lavoro e in ogni caso a decorrere dal mese di aprile dell’anno successivo alla scadenza del contratto nazionale di lavoro, qualora lo stesso non sia ancora stato rinnovato è riconosciuta ai dipendenti, nella misura e con le modalità stabilite dai contratti nazionali, e comunque entro i limiti previsti dalla legge finanziaria, una copertura economica che costituisce un’anticipazione dei benefici complessivi che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale.
. Nascono 4 nuovi comparti nella Pubblica Amministrazione, facendo un gran calderone tra settori e competenze estremamente diverse, per impedire tra l’altro la presenza e la rappresentanza delle organizzazioni sindacali di base ai tavoli di trattativa nazionale.
. Sono prorogati gli organismi di rappresentanza del personale (RSU) anche se le relative elezioni siano state già indette. Le elezioni relative al rinnovo dei predetti organismi di rappresentanza si svolgeranno, con riferimento ai nuovi comparti di contrattazione, entro il 30 novembre 2010.
. Codice disciplinare più severo. Le norme già inserite negli ultimi contratti nazionali in tema di licenziamento per “giusta causa o per giustificato motivo” sono travalicate dal decreto Brunetta in quanto, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa;
b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni o mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate esigenze di servizio;
d) falsità documentali o dichiarative in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o ingiuriose
o comunque lesive della dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, del rapporto di lavoro.
Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l’amministrazione formula una valutazione del personale di insufficiente rendimento. Si affaccia il rischio che chi non percepirà la produttività per più anni potrà essere licenziato per “prolungato insufficiente rendimento”.
Siamo di fronte al peggior tsunami legislativo che i lavoratori pubblici abbiano mai sopportato, un progetto di pratica cancellazione della contrattazione sindacale e di sua sostituzione con provvedimenti legislativi, in un quadro in cui le risorse finanziarie da destinare al personale sono schiacciate tra vincoli sempre più asfissianti di bilancio e leggi finalizzate a ridurre drasticamente la spesa pubblica. Ma non solo il salario accessorio esce dalla contrattazione collettiva, anche l’organizzazione del lavoro e degli uffici sarà disciplinata direttamente per legge, quindi fine del potere di contrattazione, e perfino di concertazione. Il cerchio, insomma, sta per chiudersi, con la conseguenza che a rimetterci saranno i servizi pubblici (privatizzati e con costi sempre in aumento a carico dei cittadini) e saranno i lavoratori, che si vedranno tagliare i loro salari già bassi e saranno istigati a mettersi gli uni contro gli altri per i pochi aumenti previsti per una piccola minoranza del personale. Così i "fannulloni" sono serviti!
Nessun lavoratore della PA potrà evitare i negativi contraccolpi di questa legge fortemente voluta non solo dal Governo e dal suo Ministro Brunetta ma anche da sindacati servili come Cisl, Uil e Ugl, sindacati che in questo ultimo anno
e mezzo hanno permesso al Governo di:
triennalizzare i contratti (così, perdiamo ancora più salario);
umiliarci con 40 euro lordi di aumenti contrattuali mensili;

riumiliarci con l'indennità di vacanza contrattuale (8 euro al mese) al posto degli arretrati. Il Governo, con la scusa dell'efficienza e della meritocrazia, effettua a man bassa tagli al salario (non solo riferito alla produttività, ma anche alle progressioni economiche dosate col contagocce) e tagli di personale (tra pensionamenti senza turnover e mancate stabilizzazioni dei precari, sono ormai decine di migliaia i posti di lavoro persi recentemente).
Avevamo ragione a dire che l’obiettivo di Brunetta è taglieggiare i lavoratori distruggendo i servizi pubblici, altro che le chiacchiere sulla trasparenza. Contrasteremo in tutte le maniere possibili il de profundis dei diritti dei lavoratori pubblici e lo smantellamento dei servizi e della pubblica amministrazione.

Manifestazione nazionale a
Roma, piazza della Repubblica ore 10
PARTECIPIAMO IN MASSA!

01 dicembre, 2009

STATO DI AGITAZIONE PER IL PERSONALE DI NIDI E SCUOLE D’INFANZIA





APPROVATO DALL’ASSEMBLEA PERMANENTE DELLE/I LAVORATRICI/ORI DELLO 0/6

PROCLAMATO da RdB/Cub e Cobas

che assicurano copertura sindacale per tutte/i le/i lavoratrici/ori

EDUCATRICI

  • blocco di tutte le attività straordinarie (feste con le famiglie; uscite in straordinario; attività amministrative quali rilevazione e pianificazione ferie, assegnazione corsi di aggiornamento, acquisto giochi e materiale didattico)
  • blocco degli straordinari
  • rifiuto di effettuare il turno intermedio di 7 ore
  • utilizzo della richiesta di disposizioni scritte (a breve sarà inviato in tutti i Nidi un modulo prestampato) da trasmettere alla Responsabile nel caso in cui si verifichi una situazione di carenza di personale (*vedi più sotto per i parametri di riferimento)
  • utilizzo del fac-simile dell’ “introduzione alla programmazione delle attività anno scolastico 2009-2010” come traccia valida per tutti i Nidi

INSEGNANTI

  • blocco di tutte le attività straordinarie (feste con le famiglie; uscite in straordinario; attività amministrative quali rilevazione e pianificazione ferie, assegnazione corsi di aggiornamento, acquisto giochi e materiale didattico)
  • blocco degli straordinari
  • utilizzo della richiesta di disposizioni scritte (a breve sarà inviato in tutte le Scuole un modulo prestampato) da trasmettere alla Responsabile nel caso in cui si verifichi una situazione di carenza di personale

COLLABORATORI SOCIO-EDUCATIVI

  • blocco di tutte le attività straordinarie (feste con le famiglie; uscite in straordinario; attività amministrative quali rilevazione e pianificazione ferie, assegnazione corsi di aggiornamento, acquisto giochi e materiale didattico)
  • blocco degli straordinari

(*) parametri di riferimento:

nei Nidi a 3 sezioni

lattanti 1 : 5

semidivezzi: 1 :7

divezzi: 1 : 10

media non superabile per i lattanti: 1 : 5 (non va superato nemmeno di 1 unità, come da disposizioni del tavolo tecnico del 05.10.09)

media non superabile per il cumulo semidivezzi e divezzi 1 : 8,5

nei Nidi a 2 sezioni

lattanti 1 : 6

divezzi 1 : 8,5

media non superabile 1 : 7

Genova, 27.11.09 (f.to in proprio Via Pacinotti 5 – Vico Agnello 2)

_______________________________________________________________________________________________________

R.d.B. /CUB Pubblico Impiego: Via Pacinotti 2/5 -16151 Genova - tel. 010/ /fax 010/8692660 - fax 10/8692700

COBAS Pubblico Impiego: Vico Agnello 2 - 16124 Genova - tel. /fax 010/2758183 cellulare 347/41

I Nostri Primi Quarant'anni


I Nostri Primi Quarant'anni


17 novembre, 2009

Assemblea 17 Novembre Uffici Centrali - Agenzie Entrate



•RIORGANIZZAZIONE DELLE DIREZIONI SENZA NESSUNA ESIGENZA
ORGANIZZATIVA E TUTELA PER IL PERSONALE…
•INCARICHI DIRIGENZIALI A CHI DIRIGENTE NON E‘
•LA GIUNGLA DEI CAPIREPARTO: NOMINATI SENZA REGOLE,E REMUNERATI CON IL GIA‘ESIGUO FONDO DI TUTTO IL PERSONALE…

SIAMO ANCORA IN UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ???

MARTEDI’ 17 NOVEMBRE

ASSEMBLEA DEL PERSONALE

SALA MENSA di VIA C. COLOMBO - DALLE 10.30 ALLE 12.30 -

08 novembre, 2009

Le Fasce di Reperibilità di Brunetta

L'INFLUENZA NON ESISTE PER IL MINISTRO BRUNETTA. IN ARRIVO LE NUOVE VESSATORIE FASCE DI REPERIBILITA’ IN CASO DI MALATTIA.

Il decreto legge 112/2008 riconvertito nella Legge 133/2008 aveva introdotto per i pubblici dipendenti delle fasce di reperibilità in caso di malattia dalle ore 8.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 20.00.
Il recente Decreto Legge n. 78 del 1 luglio 2009, poi Legge 102 del 3/8/2009 aveva ripristinato le vecchie fasce di reperibilità, ossia dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. L’ultimo Decreto Legislativo attuativo della Legge 15/2009, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 ottobre 2009, all’art 69 prevede invece ancora una volta nuove fasce di reperibilità da individuare a breve con decreto del Ministro della Funzione Pubblica. Il Ministro Brunetta in questi ultimissimi giorni ha già annunciato alla stampa la decisione del Governo di emanare entro poche settimane un nuovo Decreto Ministeriale che introduca nuove fasce orarie, ossia dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00. Si passa dalle attuali 4 a sette ore. Tutto questo perché i dati delle assenze dei dipendenti pubblici nel mese di agosto sono “aumentati” e c’è bisogno di un giro di vite, aumentando “la prigionia” in casa dei lavoratori assenteisti. Dopo la campagna contro i fannulloni, prosegue incessante l'attacco del Ministro Brunetta e del suo Governo al lavoro pubblico. L'introduzione delle fasce orarie è sbagliata e vessatoria, basti pensare alla influenza che sta colpendo decine di migliaia di italiani e che sta svuotando le scuole e i luoghi di lavoro.

Ma per Brunetta l'influenza non esiste, l'hanno inventata i dipendenti pubblici, pardon i fannulloni!

04 novembre, 2009

Il Caso UCL

Si è svolto ieri l’incontro del personale sulla questione relativa al trasferimenti coattivo dei funzionari della DCNC all’UCL (ufficio coordinamento legislativo del Ministero delle finanze). Tale incontro ha visto forte partecipazione e coinvolgimento da parte del personale che ha ribadito la ferma contrarietà ad ogni ipotesi di trasferimento coattivo dei funzionari ed ha denunciato il comportamento dell’amministrazione troppo spesso poco rispettosa delle regole e del contratto collettivo nazionale. All’incontro è intervenuto il Dott Betunio, Direttore aggiunto della Direzione Centrale Normativa e Contenzioso, il quale ha preso atto della nostra diffida a disporre trasferimenti senza il requisito della volontarietà dell’interessato e ha assicurato che da parte dell’Amministrazione non si procederà ad alcun trasferimento coattivo. Tale risultato è senz’altro il frutto della mobilitazione e della partecipazione del personale che è riuscita ad imporre un primo stop all’amministrazione: resta inteso che da parte nostra continueremo a vigilare affinchè gli impegni assunti verbalmente vengano mantenuti e perché nel futuro nessun diritto venga scippato ai lavoratori. Valutiamo positivamente anche l’intervento della RSU che ha partecipato all’incontro e ha inviato unitariamente una nota all’amministrazione diffidandola dal disporre trasferimenti coattivi e in palese violazione del CCNL ed invitandola, qualora si dovesse individuare il funzionario volontariamente disposto al trasferimento, ad avviare con la RSU gli istituti di relazioni sindacali contrattualmente previsti.
COBAS ENTRATE UFFICI CENTRALI RDB UFFICI CENTRALI