08 giugno, 2007

Ancora sui contratti

Lo scandaloso accordo sui rinnovi contrattuali nel pubblico impiego: una intesa che attacca il potere di acquisto e di contrattazione.

Si è conclusa nel peggiore dei modi la trattativa tra Governo e Sindacati sul pubblico impiego, con la sottoscrizione di un accordo che modifica in peius i contenuti della già discutibilissima preintesa del 6 aprile.
Il Governo aveva stanziato nella preintesa del 6 aprile, una cifra, 101 euro lordi, comprensiva anche degli aumenti della contrattazione decentrata, 93 euro lordi senza considerare le risorse per la contrattazione di secondo livello.
CGIL, CISL e UIL, premevano, convocando scioperi poi puntualmente revocati, perché fossero corrisposti 101 euro lordi di aumento al netto della contrattazione decentrata: insomma, la “distanza” tra le posizioni sindacali e quelle del governo è stata, in questi due mesi, di “ben” 8 euro lordi! Ebbene, l’accordo sottoscritto, formalmente riconosce 101 euro lordi di aumento, ma, con lo spostamento della decorrenza degli aumenti dal 1 gennaio 2007 (come previsto dalla preintesa del 6 aprile) al 1 febbraio 2007, la cifra, spalmata per undici mensilità anzichè dodici, corrisponde esattamente ai 93 euro originariamente proposti dal Governo, il quale così non aggiunge neanche un centesimo in più a quanto originariamente stanziato!
A questo si aggiunga che i 101 euro lordi di aumento (al netto si tratta di circa 60 euro) sono differenziati a seconda dei comparti (si va dai 93 euro degli enti locali ai 118 degli enti pubblici non economici) e che diventeranno effettivi soltanto nel 2008, cioè con ben due anni di ritardo rispetto alla normale scadenza contrattuale appena la Finanziaria 2008 avrà stanziato i soldi necessari al pagamento degli arretrati.
Per ciò che concerne gli arretrati, dal 01/01/2006 al 31/01/2007, l’accordo rispolvera l’indennità di vacanza contrattuale (idv) cioè una miseria pari a circa 11 euro lordi al mese.
Insomma, in un sol colpo, si azzerano 13 mesi di contratto, sostituiti dalle briciole della idv, e ci si impegna a corrispondere gli aumenti con ben 2 anni di ritardo.
Ma, ciliegina sulla torta, l’accordo prevede il passaggio alla triennalizzazione dei prossimi rinnovi contrattuali (2008 – 2010) scardinando l’attuale assetto contrattuale: i diktat di Montezemolo e della Confindustria, e la campagna forsennata contro i lavoratori pubblici sortiscono l’effetto desiderato.
In questa maniera il pubblico impiego diviene il cavallo di Troia per sancire la revisione del modello contrattuale in tutto il lavoro dipendente sia pubblico che privato: ed in assenza di un meccanismo di riallineamento dei salari, la scala mobile, l’allungamento di un anno dei contratti comporterà un ulteriore impoverimento delle famiglie dei lavoratori.
Con questa intesa, quindi, perdono potere di acquisto e di contrattazione i lavoratori pubblici e si introducono elementi negativi che avranno ripercussioni su tutti i rinnovi contrattuali inclusi quelli del privato.
Per queste ragioni respingere l’accordo vuol dire non accettare i ricatti dei poteri economici e finanziari ai quali preme solo ridimensionare i nostri salari e smantellare la Pubblica Amministrazione.

03 giugno, 2007

Pietro Falanga

I compagni dei Cobas del Pubblico Impiego sono vicini alle RdB Cub per la scomparsa di Pietro Falanga, compagno generoso e inesauribile, che diversi di noi hanno avuto la fortuna di conoscere e con cui hanno condiviso numerose battaglie sindacali.

Lo scandaloso accordo sui rinnovi contrattuali tra Governo e Sindacati nel Pubblico Impiego

Nella notte tra il 28 d il 29 Maggio Cgil-Cisl-Uil e Governo hanno chiuso la partita contrattuale nel Pubblico Impiego, siglando un accordo ancora peggiore della già vergognosa preintesa del 6 aprile: oltre a stabilire l’entità degli aumenti contrattuali, si scardina la contrattazione sindacale nel settore pubblico, con la definizione e la durata triennale dei contratti nazionali.
La manfrina tra sindacati e governo, riguardava nell’ultimo periodo il fatto che il governo, sbeffeggiando i sindacati firmatari della preintesa, prima aveva stanziato una cifra comprensiva anche degli aumenti della contrattazione decentrata. e poi aveva quantificato la cifra degli aumenti in 95 euro mensili, ovvero pochi euro in meno rispetto ai 101 già stabiliti.
Cgil-Cisl-Uil, che sempre in aprile avevano sottoscritto un accordo che attribuiva ai dirigenti degli Enti Locali oltre 175 euro di aumento, ribadivano (riconvocando per l’1 giugno uno sciopero precedentemente revocato) la richiesta di aumenti mensili medi lordi di 101 euro (circa 65 al netto delle ritenute): aumenti per altro non uguali per tutta la PA (gli aumenti nei Ministeri sono più alti che negli altri comparti) e che non coprono nemmeno la metà dell’inflazione del biennio. Da questo “braccio di ferro” giocato sulla pelle dei lavoratori pubblici è nato l’accordo.
QUALI SONO I CONTENUTI SALIENTI DELL’INTESA?
1) Gli aumenti di 101 euro scatteranno, non dal gennaio 2007 (come previsto dalla famosa “Intesa” di aprile), ma dal febbraio 2007, lasciando tutto l’anno 2006 senza aumenti contrattuali per i dipendenti pubblici.
Gli aumenti economici diventeranno effettivi nel 2008 (il Governo si impegna a stanziarne i fondi con la prossima Legge Finanziaria).
2) A partire dal 2008, la durata dei contratti, in via “sperimentale”, da biennale diventerà triennale: per i lavoratori pubblici che assistono sistematicamente a cronici ritardi nei rinnovi contrattuali, la triennalizzazione dei rinnovi costituisce una autentica provocazione!
In questo modo, dopo avere perso 15 anni fa la scala mobile (che adeguava automaticamente ogni 6 mesi i salari al costo della vita), da oggi le retribuzioni perdono un altro anno di incremento.
Gli inviti di Montezemolo e della Confindustria a triennalizzare i contratti e la campagna forsennata contro i lavoratori pubblici sortiscono l’effetto desiderato: ringraziamo vivamente il governo e CGIL, CISL e UIL….

Rimandiamo al mittente questo accordo, respingiamo questa svendita colossale, sbugiardiamo il governo “amico” e i sindacati conniventi!
Mobilitiamoci in tutti gli uffici!