25 settembre, 2008

Vogliamo la quattordicesima!

VIA BRUNETTA E CONTRATTO SUBITO!
Il Ministro della DISFunzione Pubblica, mostrando definitivamente inadeguatezza e pregiudizio, ha convertito in legge gli odiosi provvedimenti contenuti nel Decreto Legge
112/2008. La Legge 133/2008 dispone – oltre che alle modalità giustificative dell’assenza per malattia, l’estensione della fascia di reperibilità a 11 ore (compresi festivi e non lavorativi), all’obbligatorietà da parte dell’Ente della richiesta di visita fiscale anche per un solo giorno di malattia (da notare che le visite fiscali costano all’Ente circa 100 euro ciascuna e chissà se il “napoleone” Brunetta lo sa) – la decurtazione del salario accessorio, non solo per i primi giorni di malattia, ma anche, senza limiti temporali, per qualsiasi assenza dal servizio. E’ fatta eccezione per i ricoveri ospedalieri, day hospital, infortuni sul lavoro, terapie salvavita, periodo di astensione obbligatoria per maternità, congedi parentali, lutto, citazione a testimoniare e per permessi di cui alla legge 104/92 solo se portatori di handicap (esclusi congedi per assistenza che verranno decurtati). Particolarmente odiose le decurtazioni riguardanti l’assistenza ai portatori di handicap, permesso per matrimonio, donazione sangue, volontariato, protezione civile, allattamento e malattia bambino. Più che un moralizzatore, il Ministro della DISFunzione Pubblica si manifesta come un persecutore dei lavoratori che, secondo lui, hanno la colpa di essere pubblici. Infatti, alla luce di queste disposizioni, oggi i lavoratori pubblici hanno un trattamento peggiorativo rispetto i lavoratori privati, sia per il trattamento di malattia sia per il livello contributivo.Nel lavoro privato, oltre la 14esima c’è da considerare che tutto il salario, compreso quello accessorio, è pensionabile all’80%, mentre nel pubblico, la produttività ha un’incidenza minimale, poco più del 15%.
CHE FARE?
Intanto, per prima cosa occorre reagire, rifiutando decisamente la criminalizzazione dei dipendenti pubblici perpetrata da Brunetta e dai mass-media.
SCIOPERO!!!
Scendiamo in lotta in lotta il 17 OTTOBRE CON I COBAS E IL SINDACALISMO DI BASE PER CHIEDERE:

- DIMISSIONI DEL MINISTRO SFASCISTA BRUNETTA
- INGLOBAMENTO NELLO STIPENDIO DELLA PRODUTTIVITA’ SOTTO FORMA
DI 14ESIMA
- RITORNO ALLA NORMAZIONE PER VIA CONTRATTUALE E NON TRAMITE PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI UNILATERALI
- ABROGAZIONE IMMEDIATA DELLA LEGGE 133/2008
- RINNOVO CONTRATTUALE IMMEDIATO CON INCREMENTI STIPENDIALI CHE ABBIANO A RIFERIMENTO UN’INDICIZZAZIONE ALMENO AL 5% E NON ALL’1,7% COME VORREBBE IL GOVERNO BERLUSCONI
-
PER DIRE NO

- ALLA TRIENNALIZZAZIONE DEI CONTRATTI
- ALLA TRIENNALIZZAZIONE DELLE PROGRESSIONI ORIZZONTALI
- AL PRECARIATO E ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA “RES PUBBLICA”

19 settembre, 2008

Sulla riforma contrattuale

LA CONFINDUSTRIA ALL’ATTACCO DEL
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE!

Nei giorni scorsi la Confindustria ha presentato il documento per la riforma della contrattazione collettiva che ridimensiona non solo il contratto collettivo nazionale ma riscrive l’intero sistema delle relazioni sindacali indebolendo il nostro potere di acquisto e di contrattazione. Le “moderne” relazioni sindacali cui la Confindustria fa riferimento, si traducono in un sostanziale ritorno alle condizioni di lavoro dell’800, attraverso a santificazione delle “ragioni dell’ impresa” alle quali sacrificare diritti, salario e salute di milioni di lavoratori. Non è vero che la mancata crescita del paese dipende dalla scarsa produttività dei lavoratori italiani visto che la ricchezza prodotta in questi anni non ha incrementato il lavoro, il salario e i servizi ma solo i profitti delle imprese. Cisl ed Uil (ma anche UGL) hanno già annunciato la firma del documento, la Cgil, con divisioni interne, balbetta e prende tempo senza informare e mobilitare i lavoratori contro questa ennesima sconfitta. Per guadagnare consenso Confindustria e CGIL, CISL e UIL omettono molte verità, per esempio:
1) nel settore privato all’85% delle imprese è di fatto preclusa la contrattazione integrativa e quindi un contratto nazionale più debole penalizzerà ancora di più questi lavoratori che poi sono la maggioranza del sistema produttivo;
2) nel settore pubblico, con i tagli alla contrattazione di secondo livello stabiliti dalla manovra d’estate, lo spostamento di risorse dal livello nazionale a quello decentrato comporterà che alla stragrande maggioranza dei lavoratori saranno riservate retribuzioni sempre più basse, mentre una esigua minoranza percepirà, più o meno, quanto già percepisce oggi.
Vediamo nel dettaglio i punti salienti del documento:
• Il baricentro della contrattazione si sposta dal livello nazionalev(che garantirà soltanto i minimi tabellari) a quello decentrato e così verranno meno alcune tutele collettive spianando la strada a forti differenziazioni salariali su basi regionali, mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri. Se fino ad oggi ogni due anni si rinnovava la parte economica dei contratti, con questa intesa essi saranno triennali con una secca perdita di salario;
• sostituzione della truffaldina inflazione programmata con un altro indice di calcolo, (l’ indice previsionale depurato), ancor più basso, poichè non tiene conto dell’inflazione cosiddetta importata (vedi costi del petrolio). Insomma, con l’inflazione reale che supera il 4%, la Confindustria propone un sistema di calcolo del potere di acquisto che alla fine indebolirà ulteriormente le nostre retribuzioni;
• possibilità di derogare (ovviamente in peius) a livello territoriale istituti economici e normativi stabiliti dalla contrattazione nazionale; ulteriore limitazione del diritto di sciopero per sette mesi in occasione delle vertenze contrattuali: in questo modo non avremo più alcun strumento di pressione per ottenere migliori contratti e tutele dei nostri diritti (e poi ci vengono a parlare di democrazia!);
• riduzione dei contratti a qualche decina con accorpamento di tante categorie che, perderanno la loro forza e autonomia contrattuale, a discapito degli interessi dei lavoratori;
• ingresso di CGIL, CISL e UIL, insieme alle imprese, negli enti bilaterali per gestire servizi; in questo modo il sindacato cesserà di essere uno strumento a tutela dei lavoratori per acquisire invece la caratteristica di un comitato di affari.
Insomma, si vuol configurare un modello di sindacato (che tanto piace al segretario della Cisl Bonanni) che, invece di organizzare lotte e mobilitazioni, dovrà sposare in toto le ragioni dell’impresa, divenendo complice delle sue scelte scellerate, che già oggi attaccano pesantemente i nostri diritti, il nostro salario e le nostre pensioni.

E’ GIUNTO IL MOMENTO DI RIALZARE LA TESTA Fermiamo l’attacco congiunto di Confindustria e governo!

VENERDI’ 17 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
NAZIONALE INDETTO DAL SINDACALISMO DI BASE (COBAS, RDB, SDL)


MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA Piazza della Repubblica ore 10

Difendi i tuoi diritti e la tua dignità!
Iscriviti e organizzati con i COBAS !

17 settembre, 2008

La truffa del contratto Università

UNIVERSITA': elemosina contrattuale in arrivo

con la busta di ottobre e con un ritardo di 31 mesi

Sottoscritto, l’1 agosto, il contratto nazionale Università, che riguarda la parte normativa 2006-2009 e quella economica 2006-2007. Rinviate, invece, tutte le questioni riguardanti Aziende Ospedaliere Universitarie e Insegnanti di Madrelingua.

Un contratto siglato con un ritardo di 31 mesi, col caro-vita che nel frattempo è aumentato mensilmente di qualche centinaio di euro. Un ritardo di cui sono responsabili Governo, Rettori e anche sindacati cosiddetti “firmatari di contratto”, che oggi spacciano questo rinnovo come una grande conquista. Ma le cose non stanno così.

Vediamo in sintesi alcuni aspetti salienti

1. Si continua con la grande presa in giro della Indennità di Vacanza Contrattuale. La Indennità non viene corrisposta come previsto per altro dal pessimo Accordo interconfederale del luglio 1993: in caso di rinnovo non ancora intervenuto tre mesi dopo la scadenza del contratto, dovrebbe partire automaticamente l’erogazione di questa indennità.

2. La quale non dovrebbe essere concepita come anticipo sui futuri aumenti contrattuali, ma come indennizzo per la mancata sottoscrizione del contratto nei tempi previsti, senza nessuna restituzione né inclusione nei nuovi aumenti.

3. Un’altra beffa è costituita dagli aumenti retributivi: i tanto pubblicizzati 101 euro medi (lordi, naturalmente!) sono stati ridotti a 98,70 (sempre lordi e medi!) e divisi in modo da aggravare l’elemosina. Vediamo, per esempio, la fascia C4-C7:

per l’anno 2006 e il gennaio 2007 l’incremento mensile è di 8,24 e dall’1/2/2007 è di

89,65. Abbiamo perso un anno di arretrati! A cosa servono le dichiarazioni del Governo, della Banca Centrale Europea, del Governatore della Banca d’Italia e dei sindacati “firmatari” sull’enorme perdita di potere d’acquisto dei salari, se si decidono e supinamente si firmano aumenti-elemosina, che per il 2006 non hanno restituito nemmeno i soldi spesi per l’iscrizione ai sindacati confederali “titolati” a trattare?

4. Una novità riguarda le progressioni economiche orizzontali, la famosa mobilità orizzontale. Lintroduzione sembrerebbe interessante, le manovre di mobilità orizzontale si faranno ogni anno, anziché ogni due, e vi potranno partecipare coloro che hanno almeno 2 anni di permanenza nella categoria inferiore, prima ne occorrevano 3, sulla base della compatibilità finanziaria.

Vi è un problema non di poco conto: con quali soldi si faranno le manovre di mobilità orizzontale? Senza contare i tagli del Ministro Brunetta sullUniversità, il nostro fondo del salario accessorio, grazie alle ultime “leggi finanziarie”, non è incrementabile e i soldi utilizzati per le manovre di mobilità orizzontale effettuate negli anni passati vengono detratti in partenza dal fondo, che in questo modo si è ridotto fino quasi all’esaurimento. Così, veniamo a scoprire cosa vogliono dire le due parole magiche (“compatibilità finanziaria): essendoci

scarse risorse economiche, la mobilità orizzontale si farà su selezione e per pochi intimi. Un arretramento pericoloso e da bocciare senza indugio!

5. Vengono rafforzate le sanzioni disciplinari dando corso alle norme fissate dal Ministro Brunetta nel Decreto Legge n. 112.

Un contratto che non porta benefici ai lavoratori, nessun recupero del potere d’acquisto, ma solo elemosine e ombre inquietanti sulla progressione orizzontale, resa ancora più insicura, dopo 31 mesi di ritardo: davvero un bel risultato !!!

E’ ora che i lavoratori rialzino la testa. Lotta per i tuoi diritti! Iscriviti ai COBAS!

C O B A S U N I V E R S I T A

Confederazione COBAS di Pisa Via S. Lorenzo 38 tel. 050/8312172 - confcobaspisa@alice.it


09 settembre, 2008

La fase 2 di BRUNETTA : LA CAROTA

Non soddisfatto di aver umiliato l’intera categoria dei lavoratori pubblici, non contento di aver diffuso dati palesemente truccati sul presunto calo dell’assenteismo nel settore pubblico, l’infaticabile Ministro Brunetta ha deciso di tendere la mano con una carota: ed ecco la pubblicazione sul sito del Ministero della Funzione Pubblica di un documento dal titolo emblematico “Non solo fannulloni” che, udite, udite, lancia un concorso per premiare le amminstrazion“virtuose”.Una sorta di sperimentazione, come precisa il documento, per introdurre elementi di valutazione e premialità da inserire nella nuova tornata contrattuale.

La geniale trovata fa da preludio alla tanto sbandierata fase 2 della campagna contro i dipendenti pubblici: premiare i dipendenti più meritevoli e nascondere i problemi della pubblica amministrazione dietro sportelli di ascolto dei cittadini/clienti che attraverso campagne di stampa e notizie manipolate apriranno la strada a nuove privatizzazioni.

E poi, come sarà possibile premiare il personale “meritevole” quando il D.L. 112 taglia le risorse per la contrattazione di secondo livello???

La verità è che il Ministro Brunetta non ha la minima cognizione di come si lavora nel settore pubblico: non riesce mai a chiarire a cosa sarebbe correlata e come verrebbe misurata quell’ efficienza e quella produttività della P.A. che va ripetendo in giro a di spot elettorale (nel frattempo non si dice che in interi settori della P.A. la produttività cresce ogni giorno se pensiamo ai servizi erogati con sempre meno personale).

La verità è che per rendere efficiente la P.A. sarebbe necessario investire risorse e non tagliarle, assumere personale e non reiterare il blocco del turn over, stabilizzare i precari e non metterli alla porta dopo anni di lavoro.
E allora la carota di Brunetta consiste nel portare a compimento lo smantellamento del settore pubblico e premiare i più meritevoli, significa non aumentare il salario (considerati appunto i tagli alla contrattazione decentrata), ma ridurlo, scatenando una guerra tra i lavoratori pubblici in nome di una falsa meritocrazia. Il Governo ha in realtà un unico obiettivo: rendere inefficienti interi settori della P.A per giustificare processi di privatizzazioni e regalie

ai privati amici.

Nel frattempo le risorse stanziate dal governo e dal magnanimo Ministro Brunetta per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici italiani (le cui retribuzioni sono già le più basse d’Europa) ammontano ad 8 euro lordi per il 2008 e 65 euro lordi per il 2009: mentre i beni di prima necessità (pane, pasta e latte) aumentano del 30%.

Taglio delle risorse per la contrattazione decentrata e aumenti (si fa per dire) contrattuali irrisori: è questa la P.A. moderna ed efficiente a cui punta il ministro?

Per chi non vuol cadere sulla carota di Brunetta

VENERDI 17 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE INDETTO DA TUTTO IL SINDACALISMO DI BASE (COBAS, RDB E SDL).