02 febbraio, 2009

Un Accordo da Respingere!

Governo, Cisl Uil e Ugl annullano il potere di acquisto e dettano nuove
linee sulla contrattazione sindacale

Le priorità del Governo e di gran parte dei sindacati non sono quelle di salvaguardare il potere di acquisto dei salari e delle pensioni, mai sceso così in basso negli ultimi decenni, né difendere i posti di lavoro. L’accordo del 22 Gennaio sul nuovo modello con- trattuale indebolisce i salari dei dipendenti pubblici e privati, una intesa che fa solo gli interessi di Confindustria e di un Governo che, tramite i suoi ministri Sacconi e Brunetta, manifesta ogni giorno l’obiettivo di ridurre alla impotenza il sindacato e al silenzio la forza lavoro, privilegiando una classe imprenditoriale che, invece di investire nella ricerca, chiude le aziende, licenzia il personale e porta i soldi nei paradisi fiscali per non pagare le tasse.

1.Si indebolisce il contratto nazionale la cui durata passa da 2 a 3 anni per la parte economi- ca e per quella normativa, un anno in più per far risparmiare solo i datori di lavoro.
2. ìl costo della vita è determinato da un nuovo parametro ancora poco chiaro ma sfavorevolevisto che l’aumento dei bene energetici (che determina la crescita di molte tariffe) non sarà calcolato.
3. nel settore pubblico le risorse da destinare agli incrementi salariali saranno decise dai Ministeri, ogni incentivo sarà poi concesso”gradualmente e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”, quindi gli aumenti di 40 euro al mese da poco stanziati per i contratti pubblici varranno anche per i prossimi anni. Con questa intesa non esisterà più la contrattazione nazionale
4. il contratto collettivo nazionale ne esce fortemente indebolito, infatti con la scusa della via sperimentale e temporanea potranno essere cambiati in peggio o sospesi (le cosiddette deroghe) importanti istituti contrattuali “per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale”
5. per evitare ogni conflitto sindacale, si stabiliscono alcune regole atte a limitare ulteriormente il diritto di sciopero, i cosiddetti periodi di tregua sindacale per consentire il regolare svolgimento del negoziato (nei fatti per impedire scioperi e mobilitazioni utili a strappare intese con più soldi)
6. invece di potenziare l’istituto della indennità di vacanza contrattuale (oggi con i ridicoli 8 euro medi al mese), si pensa a un indefinito nuovo meccanismo con copertura da stabilire nei singoli contratti (invece di stabilire cifre certe e uguali per tutti).

Il salario accessorio dipenderà dall’andamento delle imprese o per il pubblico dagli stanziamenti dei Ministeri (che tagliano sempre più fondi per favorire le privatizzazioni). Questa intesa non aiuta la crescita economica, ma affossa il potere di acquisto dei salari e indebolisce il potere di contrattazione.Respingere questa intesa è necessario e doveroso.

Che cosa vogliamo invece???
Una nuova scala mobile per recuperare potere di acquisto
Il rafforzamento del contratto nazionale
Fermare ogni ulteriore limitazione del diritto di sciopero
Aumenti adeguati al reale costo della vita

COBAS PUBBLICO IMPIEGO
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