29 maggio, 2011

In difesa del Part Time nel Pubblico Impiego

In questi anni molte impiegate nella Pubblica Amministrazione, per poter conciliare i tempi di vita con quelli lavorativi, hanno optato per il part time. Le motivazioni sono le più svariate, nella società italiana (le statistiche lo confermano) il peso della famiglia ricade principalmente sulle donne che riducono l'impegno lavorativo per accudire figli e anziani. Nei mesi scorsi, il decreto legislativo n. 183 del 2010, detto “collegato lavoro”, è intervenuto su alcune materie della Pubblica Amministrazione prevedendo che entro il 23 Maggio prossimo le singole Amministrazioni possono decidere di revocare i part time, invocando presunti principi di correttezza e buona fede. Forse il personale a part time è meno corretto di quello a tempo pieno o dei signori parlamentari che hanno approvato quella porcata di legge? E molti Enti non hanno a lungo approfittato del part time per ridurre la spesa del personale ed entrare nei patti di stabilità? E infine, perché costringere a lavorare a tempo pieno personale da anni con orario ridotto per comprovate e legittime esigenze non risolvibili in altro modo? E’ inutile rivolgere queste domande agli Enti o al Governo, che dietro la limitazione del part time celano non solo una riduzione dei diritti, una decisione che si ripercuote negativamente soprattutto sulle donne, ma anche un atto arbitrario per occultare l’impossibilità di tanti Enti pubblici di far fronte altrimenti all'aumento dei carichi di lavoro, da una parte, e l’occasione d’oro di altri Enti di ridurre l’organico di tante unità quanti sono i dipendenti impossibilitati a passare a orario pieno, dall’altra. Giù le mani dal part time!
Cobas Pubblico Impiego www.pubblicoimpiego.cobas.it pubblicoimpiego@cobas.it Sede nazionale: Viale Manzoni, 55 - 00185 Roma Tel. 0677591926 - 0670452452 Fax 0677206060

Nessun commento: