18 marzo, 2007

La truffa continua: lo scippo del TFR si estende anche al TFS di Enti Locali e Sanità

Tra due o tre mesi anche enti locali e sanità saranno investiti dalla previdenza complementare portando a compimento quell'iter avviato con l'accordo del 7 dicembre 2004 tra Cgil Cisl Uil e il Governo Berlusconi.
Interessati non solo il personale a tempo indeterminato ma anche i lavoratori con contratto flessibile e quelli con contratto part-time.
Il 6 Marzo è stata sottoscritta l'ipotesi di accordo e le parti avranno 40 giorni per le verifiche previste dalla legge. Ma siamo certi che Aran e Governo definiranno celermente lo statuto e il regolamento del Fondo previdenziale e la Covip predisporrà il suo intervento con altrettanta solerzia.
Ma perchè tutta questa fretta per estendere la previdenza integrativa anche al pubblico impiego istituendo due fondi pensione?I fondi previdenziali costruiti nei settori privati registrano minori adesioni del previsto, segno che i lavoratori e le lavoratrici italiane non si fidano delle speculazioni finanziarie che potrebbero dissolvere i loro soldi.
Stanno arrivando notizie sul fallimento di alcuni di questi fondi, ultimo il Fondo Pensione del Teatro Carlo Felice di Genova: 300 tra pensionati e lavoratori del Teatro non sanno se riusciranno a recuperare quanto versato nel fondo di previdenza integrativa fondato nel 1971 con un accordo tra i sindacati e L’Ente Teatro.Ma sotto silenzio non è passato il CRACK di 40 milioni del fondo pensione della Cassa IBI, fallimento avvenuto nonostante numerose banche abbiano accordato incrementi stipendiali ai lavoratori che avevano optato per il fondo previdenziale.Negli ultimi anni le buste paga dei lavoratori pubblici hanno perso potere di acquisto, le pensioni con il calcolo contributivo avranno ulteriori perdite non inferiori al 20, 30%. Invece di rivedere i coefficienti e il sistema di calcolo per consentire ai pensionati di domani una previdenza dignitosa, si spendono soldi pubblici per sostenere il lancio della previdenza integrativa con 2,75 euro a lavoratore a carico del bilancio dello Stato e scaricando su Inpdap altri oneri.
Chi aderirà al fondo dovrà versare l'1% dello stipendio lordo. Un altro 1% sarà a carico del datore di lavoro. Il resto verrà dal TFS, ma saranno accantonamenti "virtuali": saranno infatti restituiti, rivalutati, l'ultimo giorno di lavoro.Felici e contenti CGil Cisl Uil e i pescecani dei fondi pensione. Lo scippo continua a discapito dei salari e delle pensioni che perdono sempre più potere di acquisto.
Prepariamoci anche nel settore pubblico a tenere il nostro TFS.Rimandiamo al mittente la truffa!

Nessun commento: