30 novembre, 2006

La legge Finanziaria prevede per gli enti locali alcune novità pericolose

Le gabbie salariali
Rispuntano, con la riscrittura dell’art 58, le minacce rivolte alla contrattazione decentrata limitando il potere di contrattazione delle RSU; se gli enti vogliono superare i limiti previsti dai tetti imposti attraverso il contratto nazionale, sono liberi di farlo ma dovranno pagare di tasca loro (per altro sugli enti e le amministrazioni ricadranno le spese aggiuntive in termini previdenziali derivanti dagli aumenti accordati)
Ci preoccupa la possibilità data ad una singola amministrazione ricca di erogare maggiori aumenti pagandoseli di tasca propria,. con sponsor e tagliando alcune spese (con le esternalizzazioni per esempio). In questo modo lo Stato non stanzia soldi e si creano le gabbie salariali, per cui i lavoratori alla fine avranno stipendi diversi pur lavorando con lo stesso profilo.
Nei prossimi mesi è quasi certa una riorganizzazione complessiva della Pubblica Amministrazione che colleghi aumenti e compensi accessori alle schede di valutazione indebolendo nello stesso tempo la contrattazione nazionale
A leggere alcuni giornali già si intravedono nuovi accordi, pessimi come quelli che hanno cancellato negli anni scorsi la scala mobile e aumentato l’età pensionabile determinando un forte taglio alle pensioni attraverso il calcolo sul modello contributivo ; una nuova intesa in nome della precarietà\flessibilità temperata e di un accordo complessivo su lavoro, contratti ed ammortizzatori sociali, questa volta introducendo cassa integrazione, mobilità nel pubblico impiego. E poi c’è chi vorrebbe scippare ai\lle dipendenti della Pubblica Amministrazione il TFS ( trattamento di fine servizio) per ingrossare gli affari della previdenza complementare

Aumenti contrattuali ridicoli
Gli aumenti sono meno di quelli erogati dal precedente Governo: abbiamo il 4,46% per due anni, il biennio 2006\7, ma attenzione che il 2% sarà dato nel 2007 e il 2,4 restante solo nel 2008, quindi bisognerà attendere un anno per avere gli aumenti del biennio precedente. In questo modo perderemo altro potere di acquisto. Cgil Cisl Uil hanno accordato un altro favore al Governo congelando per un anno i già esigui aumenti contrattuali ( se gli aumenti lordi in media si aggirano attorno a 80 euro, al netto saranno una trentina circa per i livelli medio bassi degli enti locali)
La foglia di fico, è quella che cgil cisl uil hanno deciso con l’ARAN ossia il fatto che al massimo 55 giorni dopo la firma dell’accordo gli aumenti contrattuali dovranno essere erogati. Ma attenzione: il Ministero ha previsto che nella fase decentrata ci si dovrà muovere secondo le linee tracciate dalla contrattazione nazionale e quindi niente aumenti superiori a quelli previsti dalla Manovra, a meno che a pagare le cifre superiori non siano gli Enti (che ovviamente faranno di tutto per contenere le spese)

Personale di ruolo
Gli enti sotto 5000 abitanti non dovranno più rispettare il patto si stabilità assumendo solo nei limiti del turn over, quindi non aumentare neppure di una unità gli organici . Immaginiamoci allora le nuove competenze affidate ai Comuni per capire come il mantenimento degli attuali
organici sia di per sé una penalizzazione considerato che negli ultimi anni abbiamo avuto un sostanziale blocco delle assunzioni
Gli enti che non hanno rispettato il patto di stabilità saranno poi impossibilitati ad assumere nel 2006.
Tetti di spesa?? Non c’è più l’obbligo di ridurre la spesa del personale che dovrà essere quella del 2004 , non un euro in più.
Si apre la strada a nuovi processi di esternalizzazione visto che il personale addetto agli uffici di supporto non dovrà superare il 15% dei dipendenti. E per personale di supporto si intende ragioneria, personale, tecnologico, supporti, manutenzione, affari generali e provveditorato, praticamente un pezzo significativo dei Comuni. Non una parola poi sulla indennità di vacanza contrattuale e sulla valorizzazione del personale enti locali. Di ragioni per scioperare il 17 Novembre scorso no

Precari senza fine
Quelli che subiscono la beffa della stabilizzazione sono proprio i co.co.co che avranno solo, in caso di 1 anno di anzianità di servizio, una riserva pari al 60% dei posti per le assunzioni a tempo determinato. (nessuna garanzia c’è riguardo al numero dei tempi determinati da assumere nei prossimi anni, anzi voci ricorrenti parlano di un loro forte ridimensionamento)
Non importa che esistano migliaia di co.co.co che operano nella Pubblica Amministrazione da svariati anni, al massimo essi potranno concorrere ad un contratto a tempo determinato previa selezione.
La vera e sola novità è stabilita dal fatto che i precari con contratto a tempo determinato assunti tramite selezione e con tre anni di servizio, anche non continuativi, tra il 2001 e il 2006 potranno essere assunti senza concorso pubblico
Ma nessuno ci spiega come sarà possibile assumere con i limiti di spesa previsti, per non parlare poi del fatto che i piani triennali delle assunzioni non è detto prevedano le assunzioni dei precari…

Si elimina il ricorso al concorso per questi precari a tempo determinato ma nello stesso tempo non si impone alle amministrazioni locali l’obbligo di assumerli. Nel frattempo migliaia di contratti a collaborazione e a tempo determinato non sono rinnovati
Questa è una autentica beffa a danno dei precari (co.co.co e a tempo determinato)
Altro che stabilizzazione!!!!

Nessun commento: